Il più antico museo del mondo conserva sei milioni di oggetti che ripercorrono quasi due milioni di anni di civiltà umana. La collezione fu iniziata nel 1753 con il lascito di un medico e antiquario, Sir Hans Sloane. Nella sezione egizia del museo il gatto ha uno spazio importante.

Mummia di gatto
Gli egizi non adoravano gli animali, però credevano che molti dei loro dei e dee avessero ognuno il loro animale speciale. Tutti i gatti si riteneva che appartenessero alla dea Bastet. La gente pensava che se avessero lasciato a Bastet un dono di un gatto mummificato nel suo tempio, allora lei ne avrebbe avuto piacere e li avrebbe aiutati con i loro problemi. Molte migliaia di gatti furono uccisi per farne delle mummie animali. I raggi X mostrano spesso che i loro colli sono stati spezzati.

Sarcofago per gatto mummificato
da Bubastis, Egitto
periodo Romano, dopo 30 a.C.
Due principali specie di gatti sono note dall’antico Egitto: il gatto delle paludi o gatto della giungla ( Felis chaus ) e il gatto selvatico africano( Felis silvestris libyca ). Mummie di entrambe le specie furono fatte durante il primo millennio A.C., benché la maggior parte degli esemplari identificati finora sono stati di gatti selvatici africani.

Figura di gatto seduto in bronzo
da Saqqara, Egitto
Il gatto domestico è probabilmente associato più con l’antico Egitto di qualunque altra cultura del mondo. Questo gatto è un esempio particolamante fine delle tante statue di gatti dall’antico Egitto. Ha anelli d’oro, un collare argentato intorno al collo e un amuleto d’argento raffigurante l’occhio di Horus. Il Gatto è principalmente identificato con la dea Bastet, il cui centro di culto si trovava a Bubastis nel Delta del Nilo.

Bastet che scuote il sistro, con i gattini ai suoi piedi
da Bubastic, Egitto
periodo Romano, dopo 30 a. C.
La dea del gatto era anche detta “Signora delle bende”, che rifletteva la sua natura pacifica e calmante. Bastet era l’aspetto protettivo della dea felina, forse perché il gatto si prende molta cura dei propri cuccioli. L’aspetto aggressivo è rappresentato da Sekhmet, la dea della distruzione.